La Galleria Sangiorgi tra Otto e Novecento nei materiali Zeri e Mancini

a cura di Francesca Mambelli e Francesca Candi

13 ottobre 2023 - 31 gennaio 2024
lunedì-venerdì, 10.00-17.30


Visite guidate gratuite
(senza prenotazione)

  • giovedì 9 novembre, ore 17.00
  • mercoledì 13 dicembre, ore 17.00
  • giovedì 18 gennaio, ore 17.00

 

Nel 1892 Giuseppe Sangiorgi (Massa Lombarda 1850 - Roma, 1928) apre al piano terreno di palazzo Borghese a Roma una galleria d’arte, specializzandosi inizialmente nell’organizzazione di vendite all’asta. Nonostante sia un neofita del settore, estraneo al mondo antiquariale romano, avrà un successo immediato.
In pochi anni la Sangiorgi diventerà la principale galleria antiquaria presente in Italia, una delle più importanti d’Europa. Con uno spazio espositivo di oltre 6.000 metri quadrati, e il mitico ‘giardino dei marmi’ allestito nel cortile interno, sarà una delle mete irrinunciabili per viaggiatori, collezionisti, turisti di passaggio nella capitale, o per chiunque volesse accaparrarsi un oggetto antico o semplicemente ‘artistico’.

Ben presto infatti Sangiorgi, con geniale intuizione e interpretando le richieste della sua variegata clientela, accanto alla vendita degli originali avvia una fervida produzione di opere ‘in stile’ e copie d’après. Mobili, complementi d’arredamento, sculture e marmi da giardino eseguiti da una fitta schiera di artigiani e ispirati a manufatti originali di cui era ben fornita la Galleria, in perfetta sintonia con lo spirito delle Arts & Crafts.

La mostra ripercorre la vicenda di questa straordinaria impresa commerciale, in particolare negli anni a cavallo tra il XIX e XX secolo, a partire dal ricco materiale conservato dalla Fondazione Zeri.
Sono esposti cataloghi d’asta illustrati, disegni originali prodotti per i laboratori, libri scritti dallo stesso Giuseppe Sangiorgi, due dipinti ‘in stile’ realizzati da uno dei suoi pittori di fiducia e, soprattutto, una vasta selezione delle migliaia di fotografie utilizzate nelle pratiche di produzione, promozione e vendita delle opere d’arte.

A questi materiali provenienti in gran parte dalla fototeca di  Federico Zeri, giunti allo studioso attraverso un parente dipendente della galleria, si affiancano quelli donati recentemente da Claudio Maria Mancini, erede del capo dell’amministrazione Sangiorgi per oltre un ventennio.

L’allestimento mira a ricreare l’atmosfera dei saloni di palazzo Borghese. Locali suggestivi in cui era possibile trovare oggetti di ogni epoca e stile: «from a needle to an anchor», come recitano articoli e pubblicità dell’epoca. Ma anche a gettare luce sulle strategie commerciali di un’attività che, se da un lato ha portato alla dispersione di opere e collezioni, dall’altro ha contribuito alla diffusione del gusto all’italiana e dell’amore per il nostro patrimonio artistico in tutto il mondo. 

 

Ingresso libero

Fondazione Federico Zeri
Piazzetta Giorgio Morandi 2
40215 Bologna