Nel 2013 il fotografo bolognese Mario Berardi ha donato alla Fototeca Zeri una parte consistente del suo archivio professionale.
Si tratta di riproduzioni di alta qualità di opere di ambito bolognese, emiliano e romagnolo.
Il fondo è composto da 5.279 fototipi, per la maggior parte diacolor (3.253), negativi b/n (1.604) e positivi alla gelatina ai sali d’argento (297). A questi si aggiungono anche 88 negativi e 37 positivi a colori. In alcune buste, insieme ai fototipi, sono contenuti cd-rom con fotografie in formato digitale, per un totale di oltre 1.000 files (jpg e tiff).
La donazione integra la Fototeca Zeri con una preziosa documentazione del territorio emiliano: opere di pittura e scultura, ma anche campagne fotografiche relative a palazzi, ville, chiese. Sono in gran parte riproduzioni di dipinti conservati in chiese e musei a Bologna, Ferrara e nelle numerose chiese minori della diocesi bolognese.
Molti artisti, come per esempio Giacinto Giglioli, Giacomo Forti, Angelo Crescimbeni, Pietro Fabris, Lucia Casalini Torelli non sono rappresentati, o lo sono in modo esiguo, nella Fototeca Zeri. Di alcuni artisti come Marco Zoppo, Prospero e Lavinia Fontana, Ludovico Carracci, Guercino, Alessandro Guardassoni l'archivio Beradi fornisce una documentazione consistente.
Nel fondo sono presenti anche fotografie di opere d'arte di altre città italiane (Assisi, Cascia, Spoleto, Todi, Fermo, Mantova, Pesaro).
Mario Berardi inizia la sua attività nel 1964 presso lo studio fotografico bolognese A. Villani & Figli. Dal 1971 collabora con la ditta Fotofast e nel 1980 è uno dei fondatori dello studio CNB&C presso cui lavora fino al 1990. Dal 1991 inizia la sua attività in proprio. Ha lavorato per le Soprintendenze di Bologna, di Modena, per l’Arcidiocesi di Bologna e per la C.E.I. (1997-2000). Ha inoltre collaborato con i Musei Civici d’Arte Antica, la Cassa di Risparmio di Bologna, case editrici e collezionisti privati. Ha realizzato campagne fotografiche per cataloghi di mostre e restauri.
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