Nel 2023 la Fondazione Federico Zeri ha acquisito l’archivio fotografico dello storico dell’arte e antiquario Adriano Cera (1938-2021).
Esperto d’arte antica presso Finarte a Milano, e dal 1973 direttore della sede romana della casa d’aste, dal 1976 Cera intraprende l’attività di antiquario, che porterà avanti fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2021.
L’archivio, che lo studioso inizia a formare intorno al 1965, è costituito da 9.600 fotografe, disposte in buste e fascicoli in ordine tematico e alfabetico per artista, e ne riflette gli ambiti di ricerca e di interesse, con particolare riferimento all’Arte neoclassica (2.146) e alla Pittura e Scultura a Roma tra il 1534 e il 1621 (1.085). Importante è anche la sezione dedicata agli Autori (4.547) che riunisce in fascicoli monografici la documentazione relativa alla produzione pittorica e grafica di artisti italiani e stranieri tra il XIV e il XIX secolo, e, in particolare, quella dedicata alla pittura emiliana e bolognese del Seicento e del Settecento.
Altre serie sono intestate ai Disegni (251) e alla Natura morta (219), a cui si aggiungono un nucleo di Grandi Formati (406) e uno di fotografie Varie da ordinare (935).
Nel corso della sua attività Adriano Cera ha curato e promosso una nuova formula editoriale di repertori fotografici, di cui rimane ampia traccia nel suo archivio e nelle note autografe spesso riportate sui versi delle fotografie che rimandano alle indicazioni per la loro pubblicazione.
L’archivio di Adriano Cera arricchisce notevolmente quello della Fondazione Zeri, soprattutto per quanto riguarda la documentazione fotografica sull’arte neoclassica, confluita nel volume La pittura neoclassica italiana (1987), sulla pittura e scultura a Roma tra il 1534 e il 1621, in gran parte utilizzata per i repertori fotografici Sculture a Roma 1534-1621 da Paolo III Farnese a Paolo V Borghese (2016) e Pittura a Roma 1534-1621 da Paolo III Farnese a Paolo V Borghese (2018).
Numerose sono anche le fotografie di dipinti e disegni di artisti di area emiliana e bolognese del Seicento e del Settecento, tra cui si segnalano quelle dedicate ai Carracci, a Guercino, ai Gandolfi e ad Antonio, Giuseppe Maria e Luigi Crespi.
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L'acquisizione, l'ordinamento e il condizionamento dell'Archivio è stato possibile grazie al contributo dell'Associazione Amici di Federico Zeri