di Fabiola Cogliandro
Il conte Grigorij Sergeevic Stroganoff (1829-1910), originario di San Pietroburgo ed esponente dell'alta nobiltà russa, fissò la propria dimora a Roma nei pressi di Trinità dei Monti, tra via Sistina e via Gregoriana. Il palazzo, innalzato in luogo dell'antica casa di Salvator Rosa, si trovava a pochi passi dall'abitazione che era stata di Federico Zuccari.
L'elegante costruzione, completata entro il 1883, accoglieva una delle più importanti collezioni del tempo, interamente dispersa dopo la morte del conte, avvenuta a Parigi il 27 luglio 1910 (Muñoz 1944; Kalpakcian 2006). Nel primo decennio del Novecento diversi capolavori furono selezionati da Stroganoff per il catalogo a stampa della collezione (Muñoz, Pollak 1912). Un'opera di dimensioni notevoli, per la cui stesura il conte si avvalse della collaborazione di Ludwig Pollak (1868-1943), l'archeologo che curò il primo volume dedicato alle antichità, e del giovane ma non meno affermato studioso Antonio Muñoz (1884-1960), autore del secondo volume sulle opere di età medievale e moderna. Una copia del catalogo, edito in pochi esemplari e destinato ai più influenti collezionisti e alle più importanti istituzioni museali dell'epoca (Pollak 1994, p. 228), è custodita nella Biblioteca Zeri. I due volumi rappresentano uno strumento indispensabile per una prima ricognizione dell'entità della raccolta, il cui nucleo di pittura italiana annoverava circa 100 dipinti (Wrangel, Troubnikov 1909), sebbene Muñoz ne pubblicasse poco più di un terzo.
Rientravano nella collezione la Madonna Stoclet di Duccio di Buoninsegna, il tabernacolo di Beato Angelico dell'Ermitage, la Madonna con Bambino di Pinturicchio del North Carolina Museum of Art di Raleigh, e dipinti di Bernardo Daddi, Simone Martini, Marco Zoppo, Marco Palmezzano, Carlo Crivelli (schede nn. 2756, 5789, 26282, 57867, 59790, 59791, 59792, 20091).
Le ricerche effettuate all'interno della sezione Pittura italiana dal XIII al XVI secolo della Fototeca Zeri hanno evidenziato un nucleo di circa 30 opere con provenienza dalla celebre raccolta. Le informazioni annotate sui versi delle fotografie hanno infatti permesso di ricostruire le vicende collezionistiche dei dipinti e di testimoniare la loro appartenenza alla collezione Stroganoff quando nessun altro dato ci informava in merito a quel breve ma significativo passaggio.
È questo il caso della Madonna con Bambino di Giovanni di Nicola da Pisa, pittore attivo dal 1326 al 1363.
La permanenza del dipinto nella collezione Stroganoff è documentata dalle sole note autografe di Federico Zeri (Fototeca Zeri, invv. 23795, 23796), determinanti per la definizione del percorso dell'opera, confluita sul mercato antiquario newyorkese dopo aver sostato nelle collezioni romane Rapicavoli e Paolini.
Non siamo a conoscenza dell'attuale collocazione del dipinto ma segnaliamo, in ultimo, il suo passaggio nel 2003 in un'asta Sotheby's (Londra, 10 dicembre 2003, vendita 6837, lotto n. 78).
Chiarimenti sui passaggi di proprietà sono inoltre forniti per una Madonna con Bambino di Sano di Pietro, oggi in collezione privata a Milano ma precedentemente rintracciata dallo studioso negli Stati Uniti (Washington DC, collezione F.M. Gunther e New York, asta Sotheby Parke Bernet, 2 giugno 1975, lotto n. 82) e in Inghilterra (Londra, Colnaghi).
In Appunti nell'Ermitage e nel Museo Pusckin (1961) Federico Zeri dedica alcune pagine all'Ascensione di Cristo un tempo nella collezione Stroganoff.
L'opera, già attribuita a Bartolo di Fredi, venne assegnata da Millard Meiss (1951) e da Victor N. Lazarev (1959) ad Andrea Vanni, attribuzione accolta da Federico Zeri il quale, legando al dipinto una Resurrezione di Cristo di ubicazione sconosciuta, sottolineava come entrambe le opere potessero costituire «un raro tipo di polittichetto a cinque elementi, tutto dedicato alle scene della Passione» (Zeri 1961, p. 226).
Infine, avanziamo qui l'ipotesi che il dipinto di Apollonio di Giovanni dell'Allen Memorial Art Museum di Oberlin, l'Invasione della Grecia ad opera di Serse, possa identificarsi in uno dei «frammenti del Dello» osservati da Giorgio Bernardini (Bernardini 1901, p. 120) nella collezione Stroganoff.
La tavola, assegnata ad Apollonio di Giovanni dalla letteratura critica moderna, risultava nel 1883 in vendita a Firenze all'asta Toscanelli con un'attribuzione a Dello Delli. Bernardini nel suo resoconto lascia intendere di aver visto nelle sale del palazzo più opere dell'artista, presumibilmente frammenti di un insieme, e noi sappiamo (Paolini, Parenti 2010, pp. 79-87) che i pannelli in vendita all'asta Toscanelli erano in totale sei, provenienti da due cassoni nuziali di cui il dipinto di Oberlin costituiva una delle due fronti rettangolari. Inoltre, una composizione conforme al dipinto si osserva nell'acquerello dello studio del conte realizzato, insieme ad altre dieci vedute degli interni del palazzo, dal pittore russo Fedor Petrovic Reyman tra il 1905 e il 1910 (Pollak 1994, tav. IX). La dispersione dell'eclettica collezione "ricordiamo, tra le altre, le sezioni di pittura straniera, avori, scultura antica, medievale e rinascimentale, oreficeria e argenteria" fu completata in poco più di un decennio. Lo stesso Federico Zeri conservava nella propria Villa a Mentana un ritratto del Fayyum di proprietà del conte Stroganoff (Parlasca, 1980, n. 540, tav. 131,1).
Nel 1925 si tenne a Roma l'asta pubblica delle opere Stroganoff, preceduta dalla vendita della ricca biblioteca nel 1922 e nel 1924. Visionando il catalogo del 1925 (Catalogo 1925) custodito nella Biblioteca Zeri, sorprende constatare l'esiguità numerica dei dipinti di pittura italiana dal XIII al XVI, opere evidentemente a quella data già acquistate dai maggiori collezionisti e antiquari dell'epoca, tra i quali Sangiorgi, come testimoniato dai dati documentari reperiti nell'Archivio Centrale di Stato di Roma (Moretti 2010). Tuttavia, con le sue 840 segnalazioni, il catalogo costituisce un'importante testimonianza per una più completa comprensione della collezione Stroganoff, fornendo gli ultimi ragguagli sulle opere raccolte in quella «splendida casa dell'arte» (Muñoz 1910, p. 4), di cui, per molte di esse, non si serba alcuna traccia se non la breve indicazione di vendita.
Bibliografia
Bernardini 1901
Giorgio Bernardini, Alcuni dipinti della collezione del conte Stroganoff in Roma, «Rassegna d'arte», I, agosto, 1901, pp. 116-120
Wrangel, Troubnikov 1909
Nikolaj Wrangel, Aleksandr Troubnikov, Kartiny sobranija grafa G. S. Stroganova v Rome (Les tableaux de la collection du comte G. Stroganoff à Rome), «Starye Gody», III, gennaio-marzo, 1909, pp. 115-138
Muñoz 1910
Antonio Muñoz, La collezione Stroganoff, «Rassegna contemporanea», III, 10 ottobre, 1910
Muñoz, Pollak 1912
Antonio Muñoz, Ludwig Pollak, Pièces de choix de la collection du Comte Grégoire Stroganoff à Rome, Rome 1912, 2 voll.
Catalogo 1925
Catalogo degli oggetti d'arte componenti la Collezione Stroganoff dei quali la vendita all'asta avrà luogo in Roma nella Galleria d'arte in Piazza di Spagna 93, Roma 1925
Muñoz 1944
Antonio Muñoz, Figure romane, Roma 1944
Meiss 1951
Millard Meiss, Painting in Florence and Siena after the Black Death, Princeton (NJ) 1951
Lazarev 1959
Victor N. Lazarev, Proishodenie ital'janskogo Vozrodenija. II. Iskusstvo Trecento, Moskva 1959
Zeri 1961
Federico Zeri, Appunti nell'Ermitage e nel Museo Pusckin. Una "Ascensione" di Andrea Vanni nell'Ermitage, «Bollettino d'arte», III, luglio-settembre, 1961, pp. 219-236
Parlasca 1980
Klaus Parlasca, Repertorio d'arte dell'Egitto Greco-Romano, B.III. Ritratti di mummie, Roma 1980
Pollak 1994
Ludwig Pollak, Memoiren: Künstler, Kunstliebhaber und Gelehrte, 1893-1943, Roma 1994
Kalpakcian 2009
Varduì Kalpakcian, La passione privata e il bene pubblico. Il conte Gregorio Stroganoff: collezionista, studioso, filantropo e mecenate a Roma fra Otto e Novecento, in Il Collezionismo in Russia da Pietro I all'Unione Sovietica, atti del convegno (Napoli 2006), a cura di L. Tonini, s.l. 2009, pp. 89-113
Moretti 2010
Simona Moretti, Sulle tracce delle opere d'arte bizantina e medievale della collezione di Grigorij Sergeevic Stroganoff, in La Russie et l'Occident. Relations intellectuelles et artistiques au temps des révolutions russes, actes du colloque (Lausanne 2009), a cura di I. Foletti, Roma 2010, pp. 97-121
Paolini, Parenti 2010
Claudio Paolini, Daniela Parenti, Virtù d'amore. Pittura nuziale nel Quattrocento fiorentino, catalogo della mostra (Firenze), Firenze-Milano 2010