di Emanuele Zappasodi (2014)
In Diari di Lavoro del 1971 Federico Zeri aveva riconosciuto nella Presentazione di Maria Vergine al Tempio del Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra (Natale 1979, pp. 84-86) uno degli scomparti di un dossale con Storie della Vergine, di cui facevano parte i pannelli raffiguranti la Nascita, lo Sposalizio della Vergine e la Presentazione di Gesù al Tempio conservati al Musée Jacquemart-André di Parigi.
 
 
Si tratta di opere realizzate dal Maestro di Marradi, prolifica personalità attiva sulla scena fiorentina a cavallo tra Quattro e Cinquecento. Il catalogo di questo anonimo maestro, profilato rapidamente dal Suida (1958, pp. 17-18), è stato ricostruito in massima parte proprio da Zeri in un intervento del 1963 (pp. 249-250), ed è stato poi arricchito in più occasioni da Everett Fahy (1967, pp. 128-129; 1976, pp. 181-185).
Al dossale, che secondo Miklós Boskovits (1971, p. 7) doveva presentare al centro un'immagine mariana oggi perduta, Anna Tambini (2005) ha recentemente proposto di collegare due tavole di ubicazione ignota: un'Adorazione dei Re Magi, passata all'asta nel 1971, e un'Annunciazione, già sul mercato antiquario milanese. L'appartenenza di quest'ultima alla «stessa serie Genève-Jacquemart André» non era sfuggita a Federico Zeri, come testimonia una nota manoscritta apposta sul verso della foto relativa (inv. 39160) conservata nel fascicolo “Maestro di Marradi-Bartolomeo di Frosino” della propria Fototeca.
 
 
L'Adorazione dei Re Magi sembra invece lontana dagli arcaismi individuati dallo studioso negli altri scomparti del dossale, rispetto ai quali i protagonisti della scena sono leggermente fuori scala, mentre la larghezza della tavola è più ampia (54 cm rispetto ai 47 cm dei pannelli francesi e ai 47,5 cm dello scomparto di Ginevra). Proprio quest'ultima difformità è stata spiegata dalla Tambini come il risultato di una manomissione subita dall'opera durante un restauro – documentato da alcune fotografie conservate nella Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz (inv. 536569) e nella Fototeca Zeri (invv. 39112, 39115, 39116– con l'aggiunta di un tassello «sul lato sinistro per conformare il dipinto alla cornice» (Tambini 2005, p. 21).
In realtà, le dimensioni della tavola non sembrano aver subito nell'occasione variazioni di sorta. Piuttosto, in questo intervento l'intera parte alta è stata ridipinta eliminando i segni dello spiovente impagliato della capanna e le tracce di parte di una mano sopra la testa del re mago in basso a destra, visibili in due fotografie realizzate prima del restauro e conservate in Fototeca Zeri.
 
 
Il secondo scatto, ignorato dagli studi, si rivela prezioso perché dimostra che in origine l'opera doveva avere una dimensione incompatibile con le altre scene del dossale, proseguendo a tutta evidenza oltre i lati della figurazione. In epoca imprecisata, infatti, sono stati resecati ai margini della tavola due tasselli, in cui trovava posto l'affollato seguito dei magi, previsto in origine ai fianchi della capanna. Questi tasselli furono poi incollati, invertendone l'ordine, per formare un'opera autonoma del tutto incoerente, già nella collezione Ellesmere a Bridgewater House (scheda n. 13609), ricordata per primo da Raymond van Marle (1933, p. 287, n. 3) e passata da Sotheby's a Londra il 15 luglio 1970 (lotto n. 57, fig. 9). Basti osservare nei due frammenti laterali la prosecuzione dell'architettura della capanna campita nella tavola centrale, oppure la corona appena tolta al giovane re mago dipinta senza soluzione di continuità tra il margine destro dell'Adorazione e quello sinistro del pannello già Bridgewater House, dove compare anche parte della guarnacca rossa e del manto azzurro del giovane re inginocchiato in basso a destra del gruppo sacro.
 
 
Di questa singolare vicenda conservativa si era accorto Federico Zeri che la ricostruì con grande puntualità in una perizia allegata alla foto della tavola centrale, indirizzata al proprietario dell'opera, di cui una copia è conservata negli archivi della Fondazione (inv. F650) e che di fatto costituisce una nuova scheda zeriana per il Maestro di Marradi.
Recuperata l'impostazione schiettamente centrale della composizione, l'Adorazione dei Re Magi mostra tutti i suoi debiti verso le prove realizzate negli anni Settanta e Ottanta del Quattrocento dal Botticelli e dal Ghirlandaio, come il tondo, forse per casa Pucci, oggi alla National Gallery di Londra (scheda n. 12529), la tavola dipinta da Sandro per Gaspare Del Lama già in Santa Maria Novella (scheda n. 12524), l'Adorazione dei Re Magi della Galleria degli Uffizi, licenziata nel 1486 dal Bigordi per Giovanni Tornabuoni (scheda n. 14043), e la pala degli Innocenti compiuta due anni più tardi (scheda n. 12667).
Scelte compositive, dunque, lontane dall'arcaismo meditato e consapevole degli episodi del dossale, programmaticamente orientato verso il recupero delle rigorose partiture mariane di Taddeo Gaddi in Santa Croce (scheda n. 1646-0) e del tutto in sintonia con le inquietudini spirituali della Firenze fin de siècle, espresse ancor più lucidamente nelle opere realizzate dal Maestro per la Badia di Santa Reparata al Borgo, presso Marradi, (schede nn. 136431364413645), dipinte nel 1498 per Tommaso Adimari (Filippini 1992, pp. 18-24), e nella Madonna con Bambino in trono e angeli di San Lorenzo a Cortine, ancora su fondo oro negli stessi anni in cui Filippino Lippi eseguiva la pala per la cappella Valori in San Procolo a Firenze.
 
 
Bibliografia
 
van Marle 1933
Raymond van Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, vol. XIV, The Hague 1933
 
Suida 1958
Wilhelm Suida, Italian Paintings and Northern Sculptures from the Samuel H. Kress Collection, Atlanta 1958
 
Zeri 1963
Federico Zeri, La mostra Arte in Valdelsa a Certaldo, «Bollettino d'Arte», XLVIII, 1963, 3, pp. 245-258
 
Fahy 1967
Everett Fahy, Some Early Italian Pictures in the Gambier-Perry Collection, «The Burlington Magazine», CIX, 1967, 768, pp. 128-139
 
Boskovits 1971
Miklós Boskovits, Appunti su un libro recente, «Antichità Viva», X, 1971, 5, pp. 3-15
 
Zeri 1971
Federico Zeri, Una scheda per il Maestro di Marradi, in Diari di Lavoro, Bergamo 1971, pp. 66-69
 
Fahy 1976
Everett Fahy, Some Followers of Domenico Ghirlandajo, New York-London 1976
 
Natale 1979
Mauro Natale, Peintures italiennes du XIV au XVII siècle. Musée d'Art et d'Histoire, Catalogue raisonné des peintures, Genève 1979 
 
Filippini 1992
Cecilia Filippini, Un compagno d'infanzia di Lorenzo il Magnifico. Taddeo Adimari, committente del Maestro di Marradi, «Antichità Viva», XXXI, 1992, 2, pp. 18-24
 
Tambini 2005
Anna Tambini, Osservazioni sulla “Madonna del sangue” di Portico di Romagna e sul Maestro di Marradi, «Romagna arte e storia», XXV, 2005, 74, pp. 18-24