di Giulia Alberti
Straordinaria per ricchezza e varietà di materiali, la fototeca di Federico Zeri rivela la sua unicità anche per l'attenzione da lui rivolta all'acquisizione di interi fondi fotografici appartenuti a storici dell'arte, studiosi e antiquari, altrimenti destinati alla dispersione.
L'individuazione, lo studio e la ricomposizione virtuale di questi fondi permettono di approfondire le fasi di formazione della fototeca di Zeri e offrono percorsi inediti di ricerca per la storia stessa delle opere e della loro fortuna critica tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Una delle raccolte fotografiche più antiche e considerevoli confluite nella fototeca di Zeri è quella appartenuta allo storico dell'arte Umberto Gnoli (1878-1947).
Come tutte le fotografie raccolte dallo studioso, anche quelle appartenute a Gnoli sono state riordinate da Zeri all'interno delle buste e dei fascicoli del suo archivio.
In mancanza di una documentazione circostanziata relativa alla consistenza e alla struttura originaria di quella che dovette essere la fototeca di Umberto Gnoli, gli unici strumenti utili alla sua ricomposizione sono stati i documenti fotografici stessi. La loro appartenenza alla fototeca dello studioso è stata stabilita grazie alle note autografe spesso presenti sui versi delle fotografie. In questo senso è stato di grande aiuto il ritrovamento, nella sezione Arti decorative, di una cartolina (inv. 267890), inviata da Gnoli alla moglie Margherita Hummel nel 1912, che ha permesso di riconoscerne con certezza la grafia. L'individuazione delle fotografie di Gnoli è stata inoltre facilitata dalla presenza di più di 370 stampe fotografiche che recano sul verso la firma o le iniziali dello studioso («U. Gnoli», «Gnoli», «U.G.»).
Nella sezione Pittura italiana sono state individuate oltre 1.600 fotografie riconducibili al fondo Gnoli. In particolare il nucleo più consistente (oltre 950 fotografie) è quello che documenta l'arte umbra tra il XIV e il XVI secolo, l'ambito di ricerca privilegiato dallo studioso.
Si tratta tuttavia di un conteggio ancora parziale, dal momento che, per stabilire l'esatta consistenza del fondo, bisognerà analizzare tutte le sezioni che compongono la fototeca Zeri.
Grazie a una ulteriore ricerca sono state identificate, ad esempio, oltre 60 fotografie nella sezione Scultura italiana, una ventina nei Falsi e 90 nel nucleo di Arti decorative. Tra queste ultime si segnalano alcune stampe all'albumina, pubblicate nel volume L'arte umbra alla mostra di Perugia, edito all'indomani della Mostra di Antica Arte Umbra (1907), di cui Gnoli aveva curato la sezione Oreficeria (Gnoli 1908).
Attualmente sono oltre 1.820 le fotografie di Gnoli rintracciate nella fototeca Zeri. Si tratta per la maggior parte di stampe all'albumina e gelatine ai sali d'argento, ma si contano anche aristotipi, stampe al carbone, un cianotipo e numerose stampe fotomeccaniche (collotipi e stampe fotomeccaniche a mezzatinta).
Gli autori delle fotografie, finora individuati grazie ai timbri e alle iscrizioni sui versi, sono 30. Fra questi, oltre a Sansoni, Anderson e ai Fratelli Alinari, sono documentati anche vari fotografi locali, attivi in Umbria tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento (Stabilimento Armoni-Raffaelli di Orvieto, Sisinio Marini di Amelia, ecc
).
Molte sono le fotografie che presentano sui versi indicazioni manoscritte relative alla loro pubblicazione. Il confronto tra le note di Gnoli e la sua produzione scientifica ha permesso di risalire ai saggi e agli articoli in cui alcune di esse sono state pubblicate (invv. 72307, 72299, 49263, 70857).
Nella fototeca di Zeri si conservano, ad esempio, le fotografie originali, corredate di firma e note autografe, pubblicate da Gnoli nel volume Pittori e miniatori nell'Umbria (Gnoli 1923), la cui riedizione è stata curata proprio da Federico Zeri nel 1980 (invv. 49742, 48659, 49240, 70793).
Certamente il fondo Gnoli doveva configurarsi come una vera e propria fototeca nata dal lavoro e dalla ricerca dello studioso. Le date, comprese tra il 1914 e il 1926 e spesso riportate a matita sui versi delle fotografie, lasciano supporre che il nucleo fondamentale del fondo si sia formato negli anni in cui Gnoli ricoprì le cariche di soprintendente e direttore della Galleria Nazionale dell'Umbria (Rolfi 2001, p. 467; Briganti 2007, pp. 287-288).
Oltre ad alcuni appunti manoscritti e lettere allegati alle fotografie, fanno parte del fondo anche 22 volumi, tra cui 17 cataloghi di musei italiani e stranieri, appartenuti allo studioso e ora conservati nella biblioteca della Fondazione Zeri. Nei cataloghi, databili tra il 1881 e il 1939, Gnoli integra le notizie relative ai pittori di scuola umbra con annotazioni stilistiche e attributive e indica, dove le possiede, la presenza delle fotografie delle opere nella sua fototeca.
Ancora da chiarire sono le modalità e i tempi di acquisizione delle fotografie da parte di Zeri, e se le fotografie ora conservate in fototeca costituissero l'intera fototeca di Gnoli o soltanto una sua parte.
La presenza delle fotografie di Gnoli nell'archivio di Zeri è documentata con certezza dal 1961, anno in cui Zeri utilizza in un suo articolo (Zeri 1961) una fotografia già pubblicata da Gnoli in Pittori e miniatori dell'Umbria (inv. 48293).
È però probabile che il fondo fotografico fosse incompleto al momento della sua acquisizione da parte di Zeri, se è vero quanto riferisce Ottorino Gurrieri (Gurrieri 1974) a proposito di un violento temporale che, dopo la morte di Gnoli, avrebbe allagato la residenza di Campello sul Clitunno e distrutto le fotografie, gli appunti e la biblioteca dello studioso.
Le fotografie di Gnoli sono state inventariate e la loro digitalizzazione e catalogazione informatizzata procedono di pari passo con quelle della fototeca di Zeri.
Nel 2009, le fotografie di Gnoli sono state utilizzate per applicare in via sperimentale la scheda «Fondo Fotografico», la cui normativa era all'epoca ancora in fase di elaborazione da parte dell'ICCD. In quell'occasione, l'applicazione di questa scheda all'archivio fotografico di Gnoli si è rivelata particolarmente interessante perché ha permesso di descrivere e valorizzare un nucleo di fotografie non più esistente nella sua struttura e fisionomia originarie, ma fisicamente presente e ricostruibile all'interno delle buste della fototeca Zeri.
Bibliografia
Gnoli 1908
Umberto Gnoli, L'arte umbra alla mostra di Perugia, Bergamo 1908
Gnoli 1923
Umberto Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923
Zeri 1961
Federico Zeri, Bartolomeo di Tommaso da Foligno, «Bollettino d'arte del Ministero della Pubblica Istruzione», s. IV, XLVI, I-II, 1961, pp. 41-64
Gurrieri 1974
Ottorino Gurrieri, La tavola di Castiglion del Lago (A proposito di una attribuzione e di una polemica), «Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l'Umbria», LXXI, 2, 1974, pp. 131-135
Rolfi 2001
Serenella Rolfi, Umberto Gnoli, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 57, Roma 2001, pp. 466-469
Briganti 2007
Tiziana Briganti, Umberto Gnoli, in Dizionario biografico dei soprintendenti storici dell'arte (1904-1974), Bologna 2007, pp. 284-281
Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare presso la Fondazione Federico Zeri la tesi di diploma: Giulia Alberti, Il fondo fotografico di Umberto Gnoli nella fototeca di Federico Zeri. Per un'analisi storica e una restituzione catalografica, Università di Bologna, Scuola Superiore di Specializzazione in Storia dell'Arte, relatore A. Stanzani, a.a. 2008-2009.