Nel 2009 la Fondazione Zeri ha acquisito, per donazione della famiglia, l'archivio fotografico appartenuto a Stefano Tumidei, brillante storico dell'arte, docente dell'Università di Bologna, prematuramente scomparso il 9 maggio 2008.
Il lascito conferma il rapporto professionale e di stima che legava lo studioso alla Fondazione, dal 2002 consulente scientifico per l'attività di ricerca e per il progetto di catalogazione della Fototeca Zeri.
 
Il fondo è costituito da 11.247 fotografie e si articola in due sezioni: la prima organizzata in fascicoli monografici divisi per artista e archiviati in ordine alfabetico in 31 faldoni, la seconda ancora da ordinare. 
 
La sezione ordinata è costituita da 5.655 foto che riflettono il percorso critico e l'attività scientifica dello studioso, dalla pittura del Quattrocento, alla scultura del Sei-Settecento in Emilia e in Romagna.
Si tratta prevalentemente di stampe in bianco e nero alla gelatina, fotografie a colori (cibachrome e stampe a sviluppo cromogeno), diapositive e stampe fotomeccaniche databili tra l'inizio degli anni Ottanta e il 2007.
Le fotografie provengono dagli archivi fotografici di musei e soprintendenze (450 dall'archivio della Soprintendenza di Bologna), dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, da case d'asta, da ditte fotografiche italiane e straniere.
Numerosi gli scatti realizzati da fotografi attivi in Romagna, come la ditta Giorgio Liverani di Forlì e il fotografo Enrico Para di Russi. Una cinquantina sono le ristampe di negativi di importanti studi fotografici bolognesi non più in attività (Villani, Croci, C.N.B. & C., Fotofast) i cui fondi sono in parte confluiti presso gli archivi fotografici della Soprintendenza e del Dipartimento Arti Visive di Bologna.
Si segnalano circa 60 ristampe, commissionate da Tumidei a partire dall'inizio degli anni Ottanta, da negativi di Anderson e dei Fratelli Alinari.
 
Ai faldoni dedicati alla pittura e alla scultura se ne aggiungono due con fotografie e fotocopie di disegni di ornato della collezione Certani, conservati presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, ai quali Tumidei dedicò uno studio nel 2003, e due faldoni con fotografie di palazzo San Giacomo a Russi, oggetto di una monografia pubblicata nel 2004.
 
La parte più interessante di questa sezione è costituita da 450 negativi e 1.750 provini che testimoniano l'attività di fotografo dello studioso. Realizzati durante i suoi numerosi viaggi, in chiese e musei italiani ed europei, gli scatti rivelano una costante ricerca del punto di osservazione migliore, dell'inquadratura perfetta, e l'attenzione ai particolari delle opere.
Nei fascicoli, accanto alle fotografie, vi sono numerosi allegati: appunti manoscritti dello studioso, fotocopie di fotografie conservate al Kunsthistorisches Institut di Firenze e alla Biblioteca Hertziana di Roma, fotocopie di schede della Soprintendenza di Bologna, di saggi e di cataloghi d'asta.
 
La sezione non ordinata è costituita da 5.592 fotografie (di cui oltre 4.000 negativi e 700 provini realizzati dallo studioso, 560 positivi, 252 cartoline e 3 stereoscopie). Vi sono inoltre alcuni CD di immagini e microfilm.
 
Non ci sono annotazioni sui versi delle fotografie. Solo sulle stampe utilizzate per le pubblicazioni e sui provini si possono trovare note manoscritte dello studioso.
 
Tutti i materiali fotografici sono stati inventariati e condizionati per permetterne la consultazione. È stata inoltre realizzata la scheda Fondo Fotografico (FF), che fornisce una descrizione dettagliata dell'archivio.