Roger Fry (1866-1934), Herbert Horne (1864-1916) e Bernard Berenson (1865-1959), protagonisti assoluti della connoisseurship anglosassone, a cavallo tra Otto e Novecento, hanno contribuito in modo geniale e anticonvenzionale alla riscoperta e allo sviluppo degli studi sull’arte del Rinascimento italiano, in particolare fiorentino.
Il volume raccoglie i contributi dell’omonimo seminario promosso dalla Fondazione Federico Zeri e indaga come questi tre studiosi, nel proprio lavoro ma soprattutto nel rapporto dialettico che ebbero tra di loro e con altri comprimari attivi negli stessi anni (Charles Loeser, Robert Langton Douglas, Frederick Mason Perkins, Tancred Borenius), contribuirono allo sviluppo di una nuova forma di connoisseurship e all’affermazione di una moderna storia dell'arte. Una disciplina che, partendo dai valori formali e stilistici delle opere, allargasse la propria analisi ad altri aspetti adottando un linguaggio innovativo e affrontando non solo singoli problemi attributivi ma anche grandi quesiti interpretativi.
Attraverso 20 saggi il volume getta nuova luce su questa straordinaria congiuntura culturale che, all’esordio del XX secolo, in un fitto intreccio di relazioni fra Inghilterra, Toscana e Stati Uniti, fra ricerche, editoria, letteratura, fotografia, mercato, collezionismo e musei, ha profondamente innovato il modo di studiare la storia dell’arte contribuendo alla messa a punto di un metodo. Metodo che partendo dall’analisi dell’opera, ha sviluppato categorie interpretative, tensioni euristiche, affinamento degli strumenti disciplinari ed è considerato a tutt’oggi fondativo della disciplina e di grande vitalità per la ricostruzione della storia, della filologia e della critica d’arte.
Il volume è stato pubblicato con il contributo di Ministero della Cultura e Associazione Antiquari d'Italia
Formato: 24x17 cm
Pagine: 600| Illustrazioni b/n: 200
Legatura: brossura | Lingua: italiano e inglese
Editore: Fondazione Federico Zeri 2024
ISBN: 978-88-944892-5-5
Prezzo: 40 €
Per ordini e acquisti: fondazionezeri.info@unibo.it
Indice
Premessa
Andrea Bacchi
Introduzione
Elisa Camporeale, Andrea De Marchi
Paying Homage to a Remarkable Generation
Keith Christiansen
Berenson, Horne, Fry: il conoscitore, lo storico, il critico
Caroline Elam
La storia dell’arte, fra filologia ed esegesi: la terza via di Herbert Horne e di Roger Fry
Andrea De Marchi
Londra e le prime fotografie di opere d’arte nelle mostre tra Otto e Novecento
Elisa Camporeale
Herbert Horne: uno sguardo nuovo sull’unità delle arti
Elisabetta Nardinocchi
Herbert P.Horne e la scoperta del Santo Stefano di Giotto tra le ceneri del collezionismo di età vittoriana
Sonia Chiodo
Promoting “New Art Criticism”: Berenson’s Botticelli Battles and the Birth of the “Amico di Sandro”
Jonathan Nelson
L’anatomia dell’irrequietezza: Berenson viaggiatore
Davide Civettini
Dan Fellows Platt, Through Italy with Car and Camera Appunti per una ricerca
Frank Dabell
Il museo del nuovo mondo: il Metropolitan Museum of Art tra l’esperienza di Roger Fry e la dispersione della collezione di John Pierpont Morgan (1905-1918)
Flaminia Gennari
Frederick Mason Perkins e la riscoperta dei ‘primitivi’ senesi tra conoisseurship e mercato
Fausto Nicolai
Lucy Olcott (1877-1922) e la Guide to Siena: appunti
Gabriele Fattorini
Robert Langton Douglas and “documentary evidence”
Imogen Tedbury
Giacomo De Nicola (1879-1926), un conoscitore di pittura senese tra Venturi e Berenson
Giovanna Ragionieri
Maud Cruttwell (1859-1939) and Italian Renaissance Sculpture
David Ekserdjian
A confronto con Berenson: Charles Loeser (1864-1928) tra storia dell’arte, connoisseurship e collezionismo
Alice Parri
La famiglia Acton Mitchell e la fotografia: strumento di memoria, studio e creatività
Francesca Baldry
Paolo Uccello naturalista e modernista. Due visioni in Berenson e in Horne
Mauro Minardi
“In thrall to the literary associations of pictures”
Fry, Giovanni Bellini e lo sviluppo della pittura veneziana
Mattia Vinco
Roger Fry, tra Post-Impressionismo e Old Masters
Marco Mascolo
I curatori
Elisa Camporeale è docente alla UCEAP University of California, Firenze. Ha insegnato presso il Marist College-Istituto Lorenzo de’ Medici di Firenze, l’Università degli Studi di Siena, Villa I Tatti, Harvard University Center for Italian Renaissance Studies e a Villa La Pietra, New York University a Firenze. È autrice di numerose pubblicazioni su temi dell'arte italiana medievale e rinascimentale. In particolare ha indagato la ricezione della pittura primitiva italiana nella letteratura, nei musei e nelle mostre, la storia del collezionismo del primo Rinascimento italiano in Italia, Inghilterra e America tra la fine dell'Ottocento e la Prima guerra mondiale.
Andrea De Marchi è professore ordinario di Storia dell’arte medioevale all’Università di Firenze. Tra i massimi studiosi della pittura nelle Marche e in Toscana tra Gotico e Rinascimento, dal 2015 è presidente del Corpus of the Florentine Paintings. Ha curato numerose mostre, fra cui: Il Quattrocento a Camerino. Luce e prospettiva nel cuore della Marca (Camerino 2002), Fra Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca, presso la Pinacoteca di Brera a Milano (2004 –2005), Gentile da Fabriano e un altro Rinascimento (Fabriano, 2006), Le arti a Siena nel primo Rinascimento (2010), Verrocchio il maestro di Leonardo (Firenze, Palazzo Strozzi 2019). Nel 2002 ha curato il volume Pittori a Camerino nel Quattrocento, nel 2008, insieme con Matteo Mazzalupi, Pittori ad Ancona nel Quattrocento, nel 2015, Santa Maria Novella. Dalle origini al tardogotico, nel 2016 Santa Maria Novella. Dalla Trinità di Masaccio alla metà del Cinquecento.