I materiali appartengono per la maggior parte alla fototeca di Federico Zeri (2.192 foto) e, in misura minore, ai fondi pervenuti per donazione degli storici dell’arte Everett Fahy (768) e Luisa Vertova (107) e dell’antiquario Luigi Albrighi (172).
L’interesse di Federico Zeri per il tema dei falsi, lungo tutta la sua carriera, è testimoniato da contributi scientifici esemplari (uno per tutti Il Falsario in calcinaccio, 1971) e memorabili interventi di denuncia alla radio e alla televisione (ricordiamo I falsi Modigliani; Il trono Ludovisi; Il falso Kuros del Getty Museum).
Questo interesse è documentato anche nella sua Fototeca dalla straordinaria sezione Falsi: 2.192 immagini catalogate e oggi disponibili nel database online, grazie al contributo dell'Associazione Amici di Federico Zeri.
Le fotografie provengono dal collezionismo privato e dal mercato o dagli archivi di gallerie antiquarie storiche, come la Galleria Sangiorgi e Luigi Grassi, e di illustri storici dell’arte, tra cui Evelyn Sandberg Vavalà e Umberto Gnoli, acquisiti da Zeri nella formazione della sua fototeca.
La documentazione sui Falsi di Zeri è arricchita e integrata da quella presente negli altri fondi.
È il caso della sezione Fakes di Everett Fahy (1941-2018), tra i massimi studiosi di pittura del Quattrocento, che documentano il tema con un focus su falsificazioni e derivazioni tratte dalla pittura toscana del Rinascimento.
Le foto sono ordinate per tipologia o per falsario e integrano perfettamente i materiali Zeri perché documentano la circolazione di opere non originali sul mercato americano, riproducendo prevalentemente dipinti passati da case d’aste, collezioni private e musei, anche in tempi recenti, fino al secondo decennio degli anni Duemila.
Il centinaio di fotografie riunite dalla storica dell’arte Luisa Vertova (1920-2021) durante il lavoro di consulente per Christie’s tra gli anni Sessanta e Ottanta, è dedicato ad altri specifici casi corredati da un ricco apparato di lettere, articoli di giornali, expertise dal suo archivio professionale.
Infine, la sezione Falsi del fondo dell’antiquario Luigi Albrighi (1896-1979) è il risultato della stessa pratica di connoisseurship esercitata in questo caso dallo storico dell’arte Luciano Bellosi, che nel 2010 ha estrapolato dal resto della documentazione le opere da lui ritenute non originali.
In questo caso, al punto di vista di un altro studioso, si aggiunge l’interesse che scaturisce dalla presenza delle foto in questo archivio, che può far ipotizzare un passaggio delle opere presso il noto antiquario o un suo coinvolgimento nella loro commercializzazione.
Si è scelto di catalogare contestualmente questi nuclei, secondo un approccio tematico e trasversale, per valorizzare la peculiarità di questi oggetti artistici e le relazioni che innescano fotografie provenienti da raccolte diverse, ognuna portatrice di una storia differente e specifica.
L'obiettivo è rendere disponibili online tutte le immagini di Falsi che la Fondazione conserva. Questo progetto aprirà a nuove ricerche su collezionismo e commercio artistico, offrirà la possibilità di confrontare approcci critici differenti, di risalire alla classificazione delle foto e alla storia degli archivi che le conservano, infine, di approfondire il tema del rapporto tra studiosi e mercato.
Vedi tutte le schede opera dei falsi disponibili nel catalogo online a questo link.