La storia della formazione della fototeca di Federico Zeri si intreccia con il percorso professionale e intellettuale del grande studioso.
Il 24 marzo 1947 Zeri scrive a Bernard Berenson confessando di avere una fototeca ancora ”esigua e disordinata”. Proprio in quell'epoca acquista chiarezza l'ambizioso progetto che sfocerà nella realizzazione ”del più grande archivio privato al mondo sulla pittura italiana”, come egli stesso lo definì.
Come per altri illustri esponenti della connoisseurship internazionale, da Bernard Berenson a Roberto Longhi, l'archivio fotografico era per Federico Zeri uno strumento di lavoro quotidiano e insostituibile per lo studio e l'analisi filologica delle opere. Ma era considerato al tempo stesso strumento fondamentale per la documentazione e la conoscenza del patrimonio.
Le fotografie che compongono il fondo provengono da musei italiani e stranieri, dagli archivi delle soprintendenze e della Fototeca Nazionale, da raccolte e collezioni private, case d'asta, restauratori, in parte acquistate e in parte donate allo studioso.
Sono in maggioranza stampe su carta in bianco e nero, di vari formati e tecniche: gelatine ai sali d'argento, albumine, aristotipi, stampe al carbone, collotipi, e in minima parte, stampe e diapositive a colori.
Diversamente dagli archivi di altri studiosi, nati quale naturale prolungamento della loro attività di ricerca, la fototeca di Zeri è andata formandosi secondo un progetto più ampio e articolato.
L'archivio conserva infatti, oltre alla ricchissima serie Pittura italiana (150.000 fotografie) che documenta l'area di ricerca privilegiata dallo studioso, importanti sezioni dedicate alla Scultura italiana (17.000), all'Archeologia (5.300), all'Architettura (8.800), al Disegno (12.700), alle Arti applicate (18.000), alla Miniatura (5.500). Argomenti che Zeri non approfondì nei suoi studi ma che mostrano l'ampiezza dei suoi interessi, l'instancabile curiosità e passione che lo animavano.
In particolare, le serie Falsi (2.190 fotografie) e Natura morta italiana ed europea (14.400 fotografie) presentano caratteri di assoluta eccezionalità. Raccolte uniche per ampiezza ed esaustività, rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per gli studi.
La catalogazione di quest’ultimo nucleo ha prodotto il primo repertorio online dedicato alla Natura morta, che prevede la possibilità di ricerche iconografiche molto dettagliate sui singoli oggetti raffigurati nei dipinti.
Puoi navigare il fondo Zeri, scoprire la sua struttura e i suoi contenuti nel modulo ESPLORA I FONDI del catalogo online.